Giovanni Oreste Villa
Di famiglia contadina, si era trasferito a Genova, dove aveva lavorato come operaio all'Ilva di Bolzaneto. Qui, nel 1921, si era iscritto al Partito comunista. Nel 1926 Villa era diventato segretario della Federazione comunista di Alessandria e, nonostante le leggi eccezionali fasciste, aveva continuato a svolgere la sua attività politica clandestina in tutta la provincia. Nel 1931, arrestato con l'intero gruppo dirigente della Federazione e dell'organizzazione giovanile, era stato deferito al Tribunale speciale. Condannato a sette anni di carcere, Villa beneficiò dell'amnistia e l'anno successivo fu liberato. Pur continuando ad essere tenuto d'occhio dalla polizia, che lo sottopose a numerosi fermi, riuscì a mantenere i contatti con gli antifascisti e, dopo l'8 settembre 1943 fu attivo nella Resistenza alessandrina. Nel dopoguerra, Giovanni Oreste Villla fu, sino al 1951, segretario della Federazione del PCI di Alessandria e successivamente vice sindaco della città, assessore alle Finanze e poi deputato.