Ermanno Lazzarino
Di idee socialiste, dopo la scissione del PSI a Livorno, si avvicinò ai comunisti e partecipò alle lotte antifasciste dei primi anni Venti. Conseguita la laurea in medicina, Lazzarino lavorò dapprima all'Ospedale Maggiore di Novara e in seguito fu medico condotto al Torrion Quartara, diventando presto conosciuto come "il medico dei poveri", per l'umanità con la quale esercitava la sua professione. Nel 1943 si iscrisse al PCI e prese parte alla guerra di Liberazione nelle file della Resistenza novarese. Il medico prestò assistenza a partigiani e patrioti e, durante la lotta contro i nazifascisti, organizzò diversi centri di pronto soccorso, grazie ai quali non pochi combattenti poterono essere salvati da morte certa. Dopo la Liberazione, il CLN nominò Lazzarino vice prefetto di Novara e più tardi il medico succedette a Moscatelli come sindaco della città. Eletto senatore nel 1948, nel corso della legislatura si occupò soprattutto di problemi sanitari. Per dieci anni "il medico dei poveri" è stato consigliere provinciale di Novara. Di lui ha scritto Romolo Barisonzo nel libro Novaresi bella gente.