Domenico Troilo
Militare di leva nell'Aeronautica, dopo due anni trascorsi in Tunisia, Troilo l'8 settembre del 1943 si trovava in servizio in provincia di Torino, a Venaria Reale. All'annuncio dell'armistizio, dopo un viaggio fortunoso, riuscì a tornare al suo paese. Vi rimase alcune settimane sino a quando, era il 4 di dicembre, le SS tedesche gli uccisero barbaramente la madre, massacrata insieme con altri civili inermi. Da quel momento il giovane, datosi alla macchia, passò alla resistenza armata organizzando azioni di sabotaggio, cooperando con un gruppo di patrioti abruzzesi che operavano al comando di ufficiali polacchi e infine, giunti gli Alleati a Casoli, ricevette da questi l'incarico di vice comandante del Corpo Volontari della Majella, organizzato e guidato da Ettore Troilo.
Domenico partecipò, da allora, all'intero ciclo operativo che impegnò questa importante Brigata partigiana, a fianco degli Alleati, dall'Abruzzo alla liberazione di Bologna (21 aprile 1945) e a quella di Asiago. Due volte gravemente ferito in combattimento, Domenico Troilo, al quale fu ufficialmente riconosciuto il grado di maggiore, tornò ogni volta al proprio posto di comando nonostante le menomate condizioni fisiche e lasciò i Volontari della Majella soltanto allo scioglimento del Corpo, avvenuto il 15 luglio del 1945 a Brisighella (Ravenna). Per il suo comportamento durante la guerra di liberazione, Troilo, oltre alla decorazione militare italiana è stato anche insignito della Croce al merito da parte del 2° Corpo d'Armata polacco, che operava con gli Alleati in Italia.
Nel dopoguerra Domenico Troilo ha proficuamente operato a Milano, ricevendone riconoscimenti ufficiali dall'Amministrazione cittadina. Negli ultimi suoi anni viveva in Abruzzo, tenendovi spesso conferenze sulla Resistenza. Informato della morte del valoroso partigiano, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato ai familiari di Domenico Troilo il seguente messaggio: "Partecipo commosso al dolore della famiglia e al cordoglio delle associazioni partigiane per la scomparsa di Domenico Troilo, vice comandante e responsabile militare della "Brigata Maiella", popolare figura di combattente per la libertà e la democrazia repubblicana".