Ferdinando Guerci
Aveva soltanto 18 anni quando si era arruolato volontario nella Milizia fascista, ma aveva fatto presto a ricredersi, tanto che è stato, in Emilia, uno dei primi combattenti della guerra di liberazione. Era vice comandante della Brigata "Caio", che operava nel Piacentino e nel Parmense, quando con i suoi uomini si trovò impegnato a Farini d'Olmo in un violento scontro con i fascisti che presidiavano la località. Il combattimento durò 36 ore e quando Guerci guidò il vittorioso assalto conclusivo, cadde colpito a morte mentre tentava di porre in salvo un compagno gravemente ferito. La motivazione della Medaglia d'oro ricorda così l'episodio. "Vice comandante di una brigata partigiana, durante un cruento combattimento per la conquista di un abitato tenuto da un forte presidio nazifascista, dopo un'alterna lotta durata trentasei ore, si lanciava, alla testa dei suoi uomini, in un supremo assalto che decideva le sorti della battaglia, travolgendo il nemico sbaragliato dall'epico urto. Visto un compagno cadere nel folto della mischia, accorreva per raccoglierlo e mentre ne trasportava il corpo dolorante difendendolo col lancio di bombe a mano, veniva mortalmente colpito. Esalava lo spirito eroico nel supremo gesto di fraterna abnegazione. Fulgido esempio di superba audacia e di alto cameratismo".