Ugo Ricci
Mobilitato, durante la Seconda guerra mondiale, sul fronte occidentale e in Africa settentrionale, Ricci l'8 settembre 1943 si trovava a Cantù (Como), capitano del 3° Reparto Autocentro. Mentre molti suoi commilitoni sconfinavano in Svizzera, lui scelse la via della lotta contro i tedeschi. Col tenente Aldo Parodi e altri militari rimastigli vicini, risalì la Valle d'Intelvi e a Ramponio-Verna (ospite del parroco antifascista Carlo Scacchi), sottoscrisse nella chiesetta di San Pancrazio un giuramento, che li impegnava alla lotta sino al "raggiungimento di uno stato di libertà e di giustizia in Italia". Il gruppo cominciò così le azioni partigiane per il recupero di armi e delle tessere annonarie, la distruzione delle liste di leva, ecc. Gli uomini di Ricci giunsero sino ad attaccare con successo il presidio della X MAS insediato nell'edificio del Collegio Maschile di Porlezza (Como). Si concluse invece tragicamente il tentativo di rapire il ministro del governo di Salò Guido Buffarini Guidi. Ricci ne aveva architettato il sequestro, per poter imporre ai nazifascisti uno scambio di prigionieri e per allontanare dalla zona del Lario i gerarchi alloggiati nelle ville. Nell'azione cadde, con Ricci, anche Alfonso Lissi, commissario politico della formazione partigiana. Nel dopoguerra una via di Cantù è stata intitolata ad Ugo Ricci. Nel 1996, Arturo Pagani ha pubblicato, presso le Edizioni Edlin, il volume La battaglia di Lenno - Storia e leggenda del capitano Ugo Ricci tra i monti della Tremezzina, valle d'Intelvi, Porlezzino e il principato della val Carvagna.