Mario Scuratti
Durante la Seconda guerra mondiale, lavorava come aggiustatore meccanico alla Pirelli Sapsa di Sesto San Giovanni. Militante delle Squadre di azione patriottica, fu arrestato il 20 gennaio 1945 nella sua casa di Monza, con l'accusa di aver distribuito volantini antifascisti davanti alle fabbriche della periferia milanese.
Le SS italiane che l'avevano catturato, portarono Scuratti prima nel loro comando di Monza per interrogarlo; tre giorni dopo trasferirono l'operaio nel carcere milanese di San Vittore. Un mese e mezzo ancora e il prigioniero era in transito nel campo di via Resia a Bolzano. In attesa di venire deportato in Germania, Scuratti fu, immatricolato col numero 9643 e al suo vestito fu appiccicato il "triangolo rosso", che distingueva i detenuti politici. Rinchiuso nel Blocco D e quindi inviato nel sottocampo di Sarentino, vi restò sino al 1° maggio del 1945, quando i detenuti nel lager di Bolzano riacquistarono la libertà per la quale avevano combattuto.
Una testimonianza di Mario Scuratti (che è stato sempre attivo nella Sezione ANED di Sesto San Giovanni), è stata raccolta da Giuseppe Valota e pubblicata, nel 2007, nel libro Streikertransportedito da Guerini e Associati.