Marcello Bona
Arrestato a Biella il 7 dicembre '43 con altri patrioti, era stato portato a Torino. Dopo brutali confronti e maltrattamenti in carcere, fu inopinatamente isolato e deportato nel campo di Fossoli, contrariamente a tutti gli altri suoi compagni che furono deportati a Mauthausen. Dopo qualche mese, Marcello Bona sarà selezionato, con altri 70 antifascisti e ufficiali badogliani, per un finto trasporto in Germania. Il convoglio si fermerà, invece, a poca distanza, al poligono di tiro di Cibeno. In sessantasette vi troveranno la morte e la fossa comune. Dopo la Liberazione i corpi dei Martiri verranno riesumati e onorati in una solenne sepoltura a Milano, che darà anche l’ultima dimora a coloro che non sono stati identificati o che non avevano parenti che ne reclamassero le spoglie. La famiglia di Marcello Bona, che lo ha rintracciato, ha trasferito la salma, dopo circa un anno, al cimitero di Chiavazza, dove i suoi resti riposano accanto a quelli di altri Caduti per la Libertà.
(g.f.)