Giacomo Edmondo Zolla
Suo padre, un artigiano di idee socialiste, aveva voluto chiamarlo col nome di Matteotti e con quello di uno zio minatore morto sul lavoro. Quando, poco prima della caduta di Mussolini, il ragazzo trova in un’officina, nascosto tra gli scaffali, una copia de l’Almanacco socialista del 1918, vi trova ispirazione per organizzare un gruppo di giovani cospiratori, che avrà modo di uscire allo scoperto il 25 luglio 1943. Ma la guerra continua e Zolla, chiamato alle armi, è inviato al confine con la Francia; l’8 settembre 1943 si trova a Cuneo e, assieme agli altri commilitoni, fa per tornare a casa. Ma ad Alba il treno per il ritorno è bloccato dai tedeschi, che trasferiscono i soldati sui vagoni piombati per deportarli in Germania. Quando il convoglio sta viaggiando nel Piacentino i prigionieri si buttano dal treno in corsa e Zolla trova rifugio presso dei contadini.
Tornato clandestinamente a Soriano, partecipa alla formazione della banda partigiana “Domenico David – Raffaele Diana”, che, in collegamento con il raggruppamento “Monte Soratte”, compie atti di sabotaggio, diffonde stampa clandestina, aiuta militari alleati sbandati. Il 9 maggio 1944, è arrestato su delazione e rinchiuso nel carcere di Viterbo. Un bombardamento alleato il 27 maggio è l’occasione per la fuga e per il ritorno a Soriano dove, con l’arrivo degli alleati, Zolla, s’impegna nella ricostruzione di un paese pesantemente devastato dai bombardamenti e dove la sezione PCI, nella disorganizzazione generale, rappresenta l’unico punto di riferimento per la cittadinanza. Zolla è eletto segretario della locale sezione del Fronte della gioventù e, nel 1951, entrerà nel Consiglio provinciale per il Pci; sarà anche consigliere comunale a Soriano.
Titolare di una tipografia, verso la metà degli anni Sessanta, l’autodidatta Zolla inizia a lavorare per una pubblicazione di respiro storiografico sui comunisti di Soriano. Ne esce nel 1972 quella che è, la principale monografia su antifascismo, Resistenza e ricostruzione nell’Alto Lazio: si intitola 30 anni di storia e di lotte dei comunisti di Soriano nel Cimino, 1936-1966. 972.
Proprio sulla memoria storica Zolla si concentrerà negli anni successivi, anche con interventi sulla stampa, per contrastare un revisionismo strumentale sempre più incalzante. Nel 2002 pubblica Quei vent’anni dell’Era Fascista . Negli ultimi anni Zolla ha messo a disposizione la sua testimonianza per pubblicazioni cartacee e audiovisive editate con la collaborazione del Comitato provinciale dell’ ANPI, come il documentario Antifascismo a Viterbo e in Italia, Storia e cronaca.
I funerali dell’ottantaseienne antifascista si sono tenuti, presso il Duomo di Soriano. (s.a.)