Giuliana Nenni
La madre, Carmen Emiliani, la diede alla luce, mentre il padre era in carcere. Sin da giovane si dimostrò la più volitiva delle figlie di Pietro Nenni. Nel 1926, quando Nenni riparò con la famiglia a Parigi e divenne segretario del Partito Socialista Italiano e direttore del Nuovo Avanti, Giuliana frequentò alla Sorbona i corsi di “Civilisation francaise” e divenne redattrice del giornale socialista Populaire. Nel 1934 aveva aderito al PSI e dal 1935 svolse attività politica nell’”Unione Popolare Italiana”, sorta in quello stesso anno nella Capitale francese. Nel 1936 fu nominata segretaria del “Comitato di lotta antifascista”. Dall’inizio della Seconda guerra mondiale fu confinata con la famiglia a Saint-Flors, ma riuscì a mantenere rapporti con le forze antinaziste francesi. Dopo la caduta di Mussolini, rientrata in Italia, curò a Roma i rapporti tra i socialisti e il CLN centrale. Nel dopoguerra con Rita Montagnana, Rosetta Longo e Marisa Conciari Rodano fu, a Roma, fra le promotrici dell’UDI (Unione Donne Italiane). Per molti anni membro della Commissione femminile centrale del PSI e della segreteria dell’UDI, nel 1948 Giuliana Nenni era stata eletta alla Camera dei deputati per la circoscrizione Bologna-Ferrara-Ravenna-Forlì; rieletta nel 1953, fu quindi eletta al Senato nel 1958 e nel 1963. Giuliana Nenni è stata la prima parlamentare a proporre una legge sul divorzio. Al termine della Legislatura si ritirò dagli impegni istituzionali e si dedicò al padre facendogli da segretaria. È stata lei a curare il riordino delle carte di Pietro Nenni e la pubblicazione delle pagine del suo libro Diario. La passione per la politica e il socialismo ha accompagnato Giuliana Nenni anche nei suoi ultimi anni di vita, tanto da farle avere frequenti contatti con Boselli, Amato e Vassalli.