Giuseppe Odoni
Imparentato per parte di madre con i Bocchi, noti antifascisti parmigiani, il 1° novembre del 1943 Odoni era entrato nella Resistenza a Parma, col nome di battaglia di “Gherardi”, come addetto al controspionaggio partigiano.
Dopo la Liberazione fa parte della Commissione d’epurazione di Parma e, lasciato l’impiego alla Biblioteca Nazionale Palatina, passa alla Camera del Lavoro per dedicarsi a tempo pieno all’impegno sindacale e politico.
Eletto più volte consigliere comunale e provinciale per il P.C.I., Giuseppe Odoni diventa pure consigliere della Banca del Monte di Parma. Darà il meglio di sé, quando come assessore alla Sanità, si impegnerà per trasformare il famigerato manicomio-lager di Colorno secondo i principi che anni dopo saranno alla base della “legge Basaglia”.
Stroncato da un tumore a soli 52 anni, una folla immensa partecipò ai suoi funerali, durante i quali il senatore Giacomo Ferrari, anche lui ex partigiano, ne esaltò il “cuore gigantesco, il cervello luminoso e la volontà ferrea”.