Giorgio Bartolomasi
Lavorava alle officine Maserati quando, subito dopo l'armistizio, decise di entrare nella Resistenza. Partigiano nella 65a Brigata SAP "Tabacchi", il ragazzo si distinse per capacità ed audacia in numerose azioni. Era stato nominato ispettore militare della piazza di Modena, quando fu catturato per una delazione. Resistette alle torture, sino a che i fascisti lo uccisero.
La motivazione della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria di Giorgio Bartolomasi dice: "Giovane partigiano, organizzatore ed animatore d'istinto, cadde in mani nemiche. Brutalmente interrogato resisteva per più di un mese, con fermo cuore e determinato stoicismo, nulla rivelando e senza cedere, neppure a lusinghiere offerte di libertà fattegli dai nemici che, esasperati, lo massacravano barbaramente durante un interrogatorio. Sacrificava così alla Patria la giovane esistenza, dopo aver dato mirabile esempio di fede e di coraggio".
Al ragazzo sono state intitolate una palestra di San Damaso ed una via di Carpi.