Pier Luigi Bellini delle Stelle
Col nome di battaglia di "Pedro" comandava i partigiani che, il 26 aprile 1945, catturarono a Dongo Benito Mussolini (in fuga, travestito da soldato tedesco) e lo consegnarono poi a Walter Audisio e Aldo Lampredi. Di famiglia aristocratica, Pier Luigi aveva frequentato il ginnasio a Pistoia. Quando, anni dopo, i suoi tornarono a Firenze, ebbe modo di assistere al trattamento che i tedeschi riservavano ai prigionieri ammassati nei carri bestiame nella stazione di Campo di Marte.
Dopo una visita ad una sorella sul lago di Como, il giovane decise di entrare nella Resistenza. Al comando del distaccamento "Giancarlo Puecher Passavalle" della 52a Brigata Garibaldi "L. Clerici", Bellini delle Stelle cominciò la lotta contro i nazifascisti. La concluse, quando ormai guidava la 52a, con la cattura di Mussolini e dei gerarchi fascisti in fuga. Nel dopoguerra Pier Luigi Bellini delle Stelle lavorò a Metanopoli. Il suo nome tornò alla ribalta quando, nel 1957, testimoniando al "processone" di Padova sull'oro di Dongo, fece crollare la montatura contro la Resistenza e i comunisti. Nel 1965 l'ex comandante partigiano apparve in una trasmissione televisiva per il ventennale della Liberazione.
Di "Pedro" e di "Bill" la Mondatori ha pubblicato, nel 1975, il libro-testimonianza Dongo: la fine di Mussolini.