Marcello Bonacchi
Figlio di un pittore e di una insegnante, Marcello Bonacchi, iscritto alla Facoltà di Legge dell'Università di Bari, lavorava al Banco di Napoli a Matera quando venne chiamato alle armi. Come sottotenente di complemento nel 17° Reggimento fanteria, al momento dell'armistizio si trovava a Cefalonia. Cadde combattendo contro i tedeschi al ponte Kimonica di Varata (Cefalonia).
Questa la motivazione della MdO alla memoria, che gli è stata concessa nel 1957:"Giovanissimo ufficiale di complemento, animato da viva fede patriottica, subito dopo l'armistizio con decisione e ardimento esemplari prodigava ogni sua attività nella lotta contro i tedeschi in cui era impegnato il proprio reparto, distinguendosi in disperate circostanze per costante dedizione, iniziativa e coraggio. In epico, impari combattimento, alla testa del suo plotone, che aveva saputo trascinare con l'esempio e la parola, mortalmente colpito al petto non si dava per vinto e, pistola in pugno, incitava col gesto gli uomini al combattimento, finché nuovamente colpito al capo trovava la forza di scagliare contro l'avversario la ormai inutile e scarica pistola, cadendo col volto rivolto verso il nemico ed il braccio destro teso quasi ad indicare ai suoi uomini, anche da morto, la via da seguire".
Alla memoria di Marcello Bonacchi, l'Università di Bari ha concesso la laurea in Legge "ad honorem".