Marcello Bucchi
Diplomatosi all'Istituto per geometri, nel '43 fu chiamato alle armi e mandato a Padova, dove prestò servizio di prima nomina come sottotenente. Al momento dell'armistizio, Bucchi, alla guida di un furgoncino sul quale, con un altro ufficiale e con tre soldati, aveva caricato armi e munizioni, partì verso Roma. Scampato a diversi scontri a fuoco con i nazisti, raggiunse la Capitale. Qui entrò in contatto con il Fronte militare clandestino e con don Giuseppe Morosini che, per breve tempo, aiutò nella sua opera di assistenza alle bande partigiane romane. Il 4 gennaio del '44 Bucchi, su delazione, fu catturato con don Morosini, davanti al Collegio Leonino. Portato all'Albergo Flora e poi rinchiuso a Regina Coeli, nella cella n. 447 del terzo braccio politico, l'ufficiale fu condannato a dieci anni di carcere dal Tribunale militare di guerra tedesco. Il 24 marzo, prelevato dalla sua cella, fu portato alle Fosse Ardeatine e ucciso con gli altri 334 Martiri della rappresaglia nazista.