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Cristoforo Carabillò

Nato a Castelbuono (Palermo) nel 1917, fucilato a Reggio Emilia il 3 febbraio 1945, tenente dei Bersaglieri.

Al momento dell'armistizio era ufficiale in servizio alla caserma dei Bersaglieri di Scandiano (RE). Con un piccolo gruppo di commilitoni si preoccupò subito di recuperare nell'edificio e di nascondere quante più armi possibile; lo stesso fece alla Rocca. Un mese più tardi era inquadrato in una formazione delle Squadre di Azione Patriottica con l'incarico di segretario del Comando unificato di settore. Quando la Liberazione era ormai imminente "Cris" (questo il nome di battaglia di Carabillò), fu intercettato nei pressi del Caffè Boiardo di Scandiano da una pattuglia della GNR. Incarcerato il 27 dicembre 1944, restò ai "Servi" sino a che i fascisti non lo prelevarono con altri tre resistenti caduti nelle loro mani. "Cris" fu fucilato all'altezza di via Porta Brennone (per rappresaglia dopo il ferimento di cinque poliziotti avvenuto il giorno prima in corso Garibaldi), con Sante Lusuardi (nome di battaglia "Dario"), Dino Turci "Ercole" di Correggio, Vittorio Tognoli "Marco" di Scandiano. I loro cadaveri vennero lasciati sul posto, riversi sulla neve, per alcuni giorni.

(a.f.)