Giulio Casalini
Subì la prima condanna al confino già nel 1894, durante il governo Crispi. Volontario garibaldino in Grecia, fu colpito dalle leggi repressive dei movimenti popolari anche durante il governo Pelloux. Nel 1899 il medico socialista fu eletto consigliere comunale a Torino e fu capo di quella minoranza sino al 1920. Nel 1909 Casalini divenne deputato; l'incarico parlamentare gli fu confermato per quattro legislature. Vice presidente socialista della Camera, fondò e diresse il Corriere biellese e altri periodici socialisti. Durante il regime fascista il medico si ritirò dalla vita politica, dedicandosi alla sua professione e impegnandosi nell'assistenza ai bambini disagiati. Riprese l'impegno antifascista durante l'occupazione tedesca quando, capitano medico, il 13 gennaio del 1944, passò nella Resistenza, impegnato con le formazioni partigiane autonome piemontesi. Nel novembre del 1946, Casalini fu eletto consigliere comunale socialista di Torino. Mantenne la carica sino al 1951 quando, travolto da uno scandalo edilizio, abbandonò definitivamente la vita politica.