Ettore Casati
Nel novembre del 1941 era stato nominato Primo presidente della Corte di Cassazione. Dopo l'armistizio del 1943, Ettore Casati rifiutò di "andare al Nord" e di svolgere qualsiasi attività per la repubblichetta di Salò. Per sottrarsi ai fascisti, l'anziano magistrato attraversò, con grave rischio, la linea del fronte e raggiunse le regioni libere d'Italia. Fu ministro di Grazia e Giustizia nel secondo governo Badoglio, sino al 22 aprile 1944 e in questa veste fu l'estensore del decreto che prevedeva l'epurazione dei fascisti. Oltre che nella professione di magistrato, si impegnò nella ricerca e nello studio. Ha scritto, tra l'altro, un Manuale del Diritto civile italiano, pubblicato postumo nel 1947. A Ettore Casati, il Comune di Roma ha intitolato una piazza.