Francesco De Gregori
Frequentata l'Accademia militare di Modena, De Gregori fu assegnato all'8° Reggimento alpini. Durante la Seconda guerra mondiale prese parte alle operazioni belliche sui Fronti occidentale e greco-albanese. Rimpatriato per malattia e promosso capitano, De Gregori insegnò per un breve periodo alla Scuola militare di Bassano del Grappa (Vicenza) e tornò poi in Albania, come addetto alla stato maggiore dell'VIII Corpo d'armata. Si trovava in Friuli al momento dell'armistizio e partecipò subito alla Guerra di liberazione col nome di battaglia di "Bolla". Comandante della Brigata "Osoppo", cadde alle Malghe di Porzus in uno scontro tra partigiani. La massima decorazione militare alla memoria ricorda: "Soldato fedele e deciso, animato da vivo amor di Patria, dopo l'armistizio prodigava ogni sua attività alla lotta di liberazione organizzando, animando e guidando da posti di responsabilità e di comando il movimento partigiano nella Carnia e nella zona montana ad est del Tagliamento. Comandante capace e soldato valoroso, dopo essersi ripetutamente affermato in numerosi combattimenti, si distingueva particolarmente durante la dura offensiva condotta da preponderanti forze tedesche alla fine di settembre 1944 nella zona montana del Torre Natisone. In condizioni particolarmente difficili di tempo e di ambiente, fermo, deciso e coraggioso riaffermava l'italianità della regione e la intangibilità dei confini della Patria. Cadeva vittima della tragica situazione creata dal fascismo ed alimentata dall'oppressore tedesco in quel martoriato lembo d'Italia dove il comune spirito patriottico non sempre riusciva a fondere in un sol blocco le forze della Resistenza".