Rita Maierotti
Militante socialista, dopo essersi diplomata insegnò a Spresiano (TV) e, dopo essersi sposata a vent’anni, rimasta vedova, si trasferì con due figli a Milano e quindi nel Mantovano, dove insegnò nella scuola elementare di Suzzara.
Nel 1915 l’insegnante, vinto un concorso, prese la via del Sud e a Bari continuò l’attività politica (soprattutto a tutela delle donne che lavoravano alla Manifattura Tabacchi), dopo essere passata nelle file del PCd’I, nel quale militava.
Essendosi di nuovo sposata (con Filippo D’Agostino, segretario comunista della locale Camera del Lavoro), la Maierotti, nel novembre 1922, partecipò col marito a Mosca al IV Congresso dell’Internazionale. Al rientro in Italia i coniugi d’Agostino furono arrestati. Rilasciata qualche mese dopo, Rita, (che a Bari aveva partecipato alla difesa della Camera del Lavoro, quando la sede era stata assaltata dagli squadristi), si fermò a Roma per breve tempo sino a che, nel 1925, i D’Agostino (perseguitati dalla polizia fascista), decisero di emigrare.
Un breve periodo in Francia e in Belgio; poi, al rientro in Italia, un nuovo arresto, che per Filippo si trasformò in una condanna a 4 quattro anni di reclusione, seguita dall’avvio al confino di polizia nel quale rimase sino al 1932. A questo punto, Rita era rimasta a Roma rinunciando ad ogni attività politica, sapendosi schedata per i suoi “principi sovversivi”.
Nel dopoguerra Rita Maierotti è tornata al suo paese di origine, morendovi in tarda età.