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Montefiorino

La Repubblica di Montefiorino, sull'Appennino modenese, è istituita il 18 giugno 1944, e comprende, oltre al “comune-capitale”, altri sei paesi. Nell'area, le forze partigiane, sostenute dalla popolazione e dal clero, sono attive fin dall'autunno del 1943. Le bande scelgono presto di porsi sotto un comando unificato, riuscendo così a condurre una guerriglia efficace che, nel marzo 1944, garantisce loro il controllo dell'area. Nel giugno di quell'anno la Guardia Nazionale Repubblicana è costretta a ritirare i propri reparti dall'Appennino modenese-reggiano. I fascisti di Montefiorino si trovano, a quel punto, isolati e assediati dai partigiani, e sono costretti a cedere.

La Repubblica incarica i capifamiglia di Montefiorino di eleggere una giunta e un sindaco, che si insediano il 25 giugno. La stessa cosa accade in quasi tutti gli altri comuni (sul versante reggiano, però, Villa Minozzo e Ligonchio sono presto nuovamente sotto attacco da parte dei nazifascisti). Il tempo breve dell'esistenza della Repubblica non impedisce alla giunta di Montefiorino di introdurre provvedimenti importanti, come «quelli nel campo degli approvvigionamenti (denuncia e conferimento del bestiame, controllo della trebbiatura, distribuzione del grano), della produzione (riapertura dei caseifici, messa in opera di trebbiatrici, reperimento di carburante per l'agricoltura), delle imposte (revisione delle esenzioni tributarie, imposte di consumo), dei prezzi ([…] adeguati alle possibilità economiche della zona), dei sussidi ai bisognosi».

I partigiani della Repubblica proseguono con un'intensa attività di guerriglia, che colpisce le retrovie della linea Gotica e a un certo punto spinge i tedeschi a cercare un accordo. Le formazioni, tuttavia, non trattano, e ciò scatena la reazione. Montefiorino è attaccata dalla fine di luglio e, nonostante la disparità di forze, le formazioni si difendono accanitamente. Alla fine, però, sono costrette a sganciarsi, pur non rinunciando a combattere fino alla liberazione del territorio. La Repubblica crolla il 2 agosto 1944.

(fonte: L. Casali, Montefiorino, in E. Collotti, R. Sandri, F. Sessi, Dizionario della Resistenza, Torino, Einaudi, 2006, pp. 509-512).