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Il partigiano Montezemolo

di Mario Avagliano, Dalai Ed., 2012, pp.316, euro 22,00

Un mese dopo la liberazione di Roma, il generale Alexander, capo delle Forze Alleate in Italia, inviò una lettera privata alla moglie del colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, esprimendole profonda ammirazione e gratitudine per l’opera del marito.
Chi era questo colonnello di origine piemontese e di nobile lignaggio, ufficiale dello Stato Maggiore dell’Esercito, segretario particolare di Badoglio dopo il 25 luglio 1943, e quale ruolo svolse il Fronte Militare Clandestino di Roma (FMCR) da lui guidato nella guerra contro i tedeschi?
La vicenda del “partigiano con le stellette” Montezemolo, militare di carriera, costituisce un esempio significativo, sotto diversi aspetti, di come la storiografia abbia trascurato personaggi e movimenti della Resistenza.
Colmando le lacune della storia, questo libro-ritratto ricostruisce la vita di Montezemolo attraverso le interviste a vari testimoni dell’epoca, l’analisi di centinaia di documenti, saggi, libri di memoria (molti dei quali rari e introvabili) e la consultazione degli archivi famigliari.
Ripercorrendo le tappe della vita di Montezemolo – dalla Grande Guerra al suo ruolo nelle vicende belliche del secondo conflitto e, poi, come capo della resistenza militare in Italia e a Roma, fino alla tragica fine nelle Fosse Ardeatine – il saggio contempera un ritratto storico del Paese con la storia personale di uno dei tanti eroi partigiani.