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Venti angeli sopra Roma

I bombardamenti aerei sulla Città Eterna (19 luglio e 13 agosto 1943).

Cesare De Simone, Mursia, 1993, pp.357

È una storia misconosciuta quella dei due grandi bombardamenti aerei che il 19 luglio e il 13 agosto 1943 s’abbatterono su Roma. Nelle zone popolari del Tiburtino, del Prenestino, del Casilino, del Tuscolano e dell’Appio morirono non meno di 4.000 persone, interi blocchi di edifici furono spazzati via, fu colpita da una bomba da 200 chili la basilica patriarcale di San Lorenzo fuori le mura.

Pio XII uscì dal Vaticano e corse a pregare sulle macerie; Vittorio Emanuele III venne invece contestato dalla folla e dovette tornare indietro. Mussolini non ebbe il coraggio di farsi vedere nelle zone colpite. La guerra fascista era ormai perduta e le due devastanti incursioni su Roma dei B-17 Flying Fortress e dei B-24 Liberator ebbero l’effetto di accelerare la caduta del regime e l’uscita dell’Italia dal conflitto, con la firma dell’armistizio.

In questo libro del 1993, per la prima volta, sono stati ricostruiti i 321 giorni di Roma sotto le bombe (la città fu colpita 51 volte, fino al giorno della Liberazione, il 4 giugno 1944, con altri 3000 morti), attraverso documenti inediti e il racconto (in presa diretta) dei sopravvissuti: i superstiti del quartiere San Lorenzo, i piloti dei caccia italiani che decollarono per intercettare le fortezze volanti, gli aviatori americani della Dodicesima Air Force che partirono dagli aeroporti nord-africani: twenty angels, venti angeli, era il codice radio dei bombardieri, indicava 20.000 piedi d’altezza. Un “angelo” equivaleva a mille piedi d’altezza (300 metri); quei “Venti angeli” nel cielo di Roma corrispondevano, dunque, alla quota di 6000 metri per il bombardamento.

Il giornalista inglese Richard McMillan, inviato di guerra a bordo di una “Fortezza volante”, nel raid su Roma del 19 luglio 1943, titolò così il suo reportage: “Venti angeli sopra Roma”. Cesare De Simone, romano dell’antico rione Pigna, ha lavorato presso la redazione romana del “Corriere della Sera”, come cronista di nera. È con la passione professionale per la ricostruzione dei fatti, nel loro minuzioso svolgersi, che ha pubblicato vari libri di ricerche storiche sulla Prima e sulla Seconda guerra mondiale.