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Razza partigiana

di Carlo Costa e Lorenzo Teodonio, Iacobelli, 2008, pp.176, euro 14,90

Con decreto del 2 ottobre 1952 firmato dal Presidente del Consiglio dei ministri Alcide De Gasperi, Giorgio Marincola è stato insignito di medaglia d’oro al valor militare alla memoria, con la seguente motivazione:
“Giovane studente universitario, subito dopo l’armistizio partecipava alla lotta di liberazione, molto distinguendosi nelle formazioni clandestine romane, per decisione e per capacità. Desideroso di continuare la lotta entrava a far parte di una missione militare e nell’agosto 1944 veniva paracadutato nel Biellese. Rendeva preziosi servizi nel campo organizzativo e in quello informativo e in numerosi scontri a fuoco dimostrava ferma decisione e leggendario coraggio, riportando ferite. Caduto in mani nemiche e costretto a parlare per propaganda alla radio, per quanto dovesse aspettarsi rappresaglie estreme, con fermo cuore coglieva occasione per esaltare la fedeltà al legittimo governo. Dopo dura prigionia,liberato da una missione alleata, rifiutava di porsi in salvo attraverso la Svizzera e preferiva impugnare le armi assieme ai partigiani trentini. Cadeva da prode in uno scontro con le SS germaniche quando la lotta per la libertà era ormai vittoriosamente conclusa”.
Giorgio Marincola, dopo il 25 aprile 1945, si era unito a una formazione partigiana della Val di Fiemme. Rimase ucciso, il 4 maggio 1945.
Gli insegnamenti di Pilo Albertelli, suo professore al liceo, trucidato alle Fosse Ardeatine, avevano indirzzato la mente e lo spirito di Giorgio Marincola (classe 1923) che lo porteranno all’arruolamento nel movimento partigiano di “Giustizia e Libertà”.
Gli Autori hanno ricostruito in queste pagine la storia della vita e delle scelte di un giovane (figlio di un italiano e di una somala) che si trovò in Italia, nel periodo delle leggi razziali che consideravano il “meticcio un essere inferiore”; hanno scavato negli archivi e parlato con parenti e amici di Giorgio, mettendo insieme tutti i frammenti di memoria ritrovata, per raccontare la sua storia, simile eppure diversa da quella di tanti giovani italiani che decisero da che parte stare.

Carlo Costa è laureato in Scienze politiche (“La Sapienza”, Roma). Collabora con il Museo storico della Liberazione di Roma.
Lorenzo Teodonio, laureato in Fisica, da alcuni anni svolge ricerche sulla Resistenza romana.