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Capaci di intendere e di volere

di Marco Rossi, Zero in Condotta, 2014, pp.92, euro 10.00.

“…i martiri sono venerati: dei matti si ride – ed un uomo ridicolo non è mai pericoloso”, così scriveva il criminologo Cesare Lombroso nel suo ‘Gli anarchici. Psicopatologia d’un ideale politico’, ed è da intuizioni come questa che fin dall’età liberale i manicomi sono stati sempre più utilizzati come carceri ‘speciali’, fino ad arrivare ai numeri del regime fascista: circa un migliaio di internati per motivi politici, o meglio, di bio-politica.

La Repubblica di Weimer nei documenti del Servizio Informazioni Militare

di Roberto Sciarrone, Ed.Nuova Cultura, 2013, pp.212, euro 15,00

La Repubblica di Weimer fu un periodo di contraddizione, tra la Grande guerra e l’avvento del Terzo Reich. Il sistema di democrazia parlamentare che riuscì a realizzare fu sorprendente, non solo perché nacque pochi mesi dopo la fine di un conflitto da cui la Germania era uscita sconfitta, ma per la portata di trasformazioni politiche e sociali che la caratterizzarono.

La storiografia sull’argomento testimonia l’importanza degli eventi che caratterizzarono il 1933, anno spartiacque della storia d’Europa e del mondo. 

La quarta Italia

di Joseph Roth, Ed. Castelvecchi, 2013, pp.68, euro 8,00

Nell’autunno del 1928, Roth è in Italia, inviato dal quotidiano “Frankfurter Zeitung” per raccontare ai lettori tedeschi il Paese di Mussolini. I suoi reportage, raccolti in seguito con il titolo “La quarta Italia”, sono un capolavoro di giornalismo letterario, in equilibrio tra ironia e profonda inquietudine.

Alla corte del Duce

di Antonio Spinosa, Mondadori, 2000, pp.381, euro 18,00

Dall’infanzia di Benito Mussolini, in un “lembo terminale della pianura padana”, fino a Piazzale Loreto, Antonio Spinosa ricostruisce, con ricchezza di particolari e testimonianze, una ideale biografia del regime e del suo capo, attraverso le amicizie, gli intrighi, i rapporti di potere, i tradimenti, facendo rivivere le figure più note del Ventennio, ma anche quelle trascurate dalla storiografia ufficiale.

Ministri e giornalisti

La guerra e il Minculpop (1939-43).

a cura di Nicola Tranfaglia, Einaudi, 2005, pp.331, euro 23,00

Sono qui raccolti i verbali degli incontri che ebbero luogo tra i ministri fascisti della Cultura Popolare (Alfieri,Pavolini e Polverelli) e i direttori dei quotidiani italiani, negli anni cruciali tra il 1939 e il 1943. Un insieme di documenti con i quali è possibile ricostruire la macchina organizzativa impegnata nell’incessante pianificazione del “consenso” nei confronti del regime.

L’ultima lettera di Benito

Mussolini e Petacci: amore e politica a Salò 1943-45.

Pasquale Chessa e Barbara Raggi, Oscar Mondadori, 2012, pp.226, euro 10,50

“Tanto per cominciare si chiama Clara – precisano gli Autori nella prefazione – non Claretta”. E “lei” si fa chiamare Clara. Mussolini, così, indirizza a Clara (Petacci) le lettere che le scrive durante i seicento giorni di Salò.

Tra il 10 ottobre 1943 e il 18 aprile 1945, le lettere sono 318 (conservate nell’Archivio centrale dello Stato). Dall’esame svolto da Chessa e Raggi emerge una corrispondenza personale, destinata a ricentrare le immagini storiche dei due personaggi e, nel contempo, a “rivedere” molti punti della storia della “repubblica di Mussolini”.

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