Le Aquile Randagie della democrazia
La “Carta del coraggio - Diritti al futuro”. Un impegno? Un programma? Un'affermazione di principi? Tutte queste cose insieme e forse ancora di più. Nel più perfetto stile degli scout "scuola" Agesci, ossia l'Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani. Che domenica pomeriggio 9 novembre, a Milano ed esattamente alla Loggia dei Mercanti, luogo simbolo della Resistenza milanese, si sono radunati numerosissimi, per presentare quella che è un po' anche la loro visione della vita. Un incontro pubblico oltre che affollatissimo. E infatti sono intervenuti l'assessore alla Sicurezza del Comune, Marco Granelli, monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la cultura e il sottoscritto, come presidente provinciale dell'Anpi.
I valori rilanciati nella "Carta del coraggio" sono quelli relativi alla legalità, alla poltica intesa come servizio al bene comune, alla pace, alla solidarietà, al lavoro, alla difesa dell'ambiente, alla cultura e all'istruzione. Una riflessione corale e a tutto campo. Anche sulla deriva etica cui è giunta la società contemporanea.
La Loggia dei Mercanti non era stata scelta a caso.
Ad essa sono legate pagine importanti della opposizione cattolica al regime fascista.
Negli anni del ventennio fascista, in particolare tra il 1928 e il 1945, la Loggia dei Mercanti fu luogo deputato agli incontri clandestini e allo scambio di messaggi cifrati dell'Associazione scoutistica cattolica “Aquile Randagie”, messa al bando dal regime fascista.
Nel libro "Al ritmo dei passi", Giulio Uccellini tra i fondatori insieme a don Andrea Ghetti delle Aquile Randagie così ricorda: “Ogni domenica ci si trovava sotto il portico dei Mercanti. Si aspettava che tutti ci fossero, e via. Oltre la periferia, oltre la città daziaria: Vigentino, Forlanini, Baia del Re. Località oggi sommerse dalle case e che ricordano a noi vecchi tutto un ieri, vissuto così: nella disperata volontà di non cedere e di conservare un ideale ed una concezione di vita. Ogni domenica: per tanti anni, dal '28 al '45. La mattina la Messa, il pomeriggio l'Uscita. Chi fosse arrivato più tardi trovava in un buco, alla terza colonna, il messaggio in Morse per raggiungere gli altri.”
Nel 1953 il Comune di Milano su proposta del Comitato Onoranze Caduti per la Libertà, presieduto da Antonio Greppi, primo Sindaco della Milano liberata, pose sotto la Loggia diciannove lastre di bronzo sulle quali erano incisi i nomi dei Combattenti per la Libertà, dei deportati politici, dei lavoratori arrestati per aver partecipato agli scioperi del marzo 1944 e degli ebrei milanesi tradotti nei lager nazisti a seguito della persecuzione antisemita.
L'inaugurazione avvenne il 25 aprile 1953, alla presenza di Ferruccio Parri.
La Loggia dei Mercanti, dunque, rappresenta il luogo in cui Milano, capitale della Resistenza, ha deciso di legare indissolubilmente uno dei suoi monumenti più significativi alla memoria della Resistenza, della deportazione antisemita, di quella politica. La prova di ciò consiste, oltre che nelle diciannove lastre di bronzo con i 1739 nomi dei caduti per la Libertà, nelle parole incise sulla targa posta sul muro esterno all'ingresso della Loggia dei Mercanti: “In supremo anelito di libertà, hanno donato la vita; Milano ne consacra i nomi gloriosi alla storia -1943/1945”.
I valori per quali i Combattenti milanesi per la Libertà, ricordati alla Loggia dei Mercanti, hanno sacrificato la loro vita per la costruzione di un mondo migliore che hanno trovato espressione nella Carta Costituzionale, sono molto simili a quelli richiamati nel documento elaborato dai giovani dell'Agesci.
Per questo ci siamo ripromessi di realizzare, con questa componente importante del mondo cattolico, iniziative nella ricorrenza del settantesimo Anniversario della Liberazione, alla Loggia dei Mercanti.
In tanti momenti importanti della vita milanese la Loggia è stata luogo del ricordo nelle ricorrenze e nelle date che segnano il calendario civico, ma anche luogo della coscienza civile e democratica della città.
Noi vogliamo che questo luogo, di grande pregio architettonico e così importante per la nostra città venga definitivamente sottratto all'inaccettabile stato di degrado in cui si trova.
Ci batteremo sino in fondo e con tutte la nostra determinazione per la riqualificazione della Loggia, e perché essa diventi un punto di riferimento fondamentale per la nostra città, un luogo vivo della memoria di Milano, capitale della Resistenza, della sua storia e della sua cultura.
Roberto Cenati
Presidente provinciale dell'Anpi