Milano, raid in camicia nera a Villa Litta
Preoccupazione per le scritte neofasciste a Villa Litta e condanna delle gravi dichiarazioni di Berlusconi all'inaugurazione del Memoriale della Shoah. Questo in sintesi il significato di una pre4sa di posizione di Roberto Cenati, presidente ANPI Provinciale di Milano.
"L'Anpi Provinciale di Milano esprime la propria ferma condanna e la propria profonda indignazione per il vergognoso raid di sabato 26 gennaio 2013 conclusosi con scritte nazifasciste, svastiche e croci celtiche sui muri di villa Litta ad Affori. Sono comparsi anche insulti rivolti alle Forze dell'Ordine, alle quali l'ANPI Provinciale esprime la propria solidarietà".
"Queste azioni - aggiunge Cenati - non solo sono indegne di un Paese civile e di Milano Città Medaglia d'Oro della Resistenza, ma offendono la memoria di chi ha sacrificato la propria giovane vita per la nostra libertà, combattendo contro i nazifascisti o resistendo nei lager e nei campi di sterminio. La provocazione è ancora più grave perché è avvenuta proprio alla vigilia del Giorno della Memoria che ricorda la tragedia della Shoah, della deportazione politica, operaia e di quella dei soldati italiani internati nei lager tedeschi dopo l'8 settembre 1943".
"In questo quadro - si sottolinea - assumono particolare gravità le dichiarazioni di Silvio Berlusconi che, proprio nel giorno in cui a Milano è stato inaugurato il Memoriale della Shoah al binario 21 della Stazione Centrale, ha affermato che a parte le leggi antisemite del 1938, Mussolini ha fatto anche delle cose buone per l'Italia.
Nel condannare queste affermazioni vogliamo richiamare non solo le tragedie di cui è stato responsabile il regime fascista, ma l'aperta collaborazione che la Repubblica di Salò diede ai nazisti per la denuncia e la cattura di ebrei, oppositori politici, operai in sciopero. Senza questa fattiva collaborazione i nazisti non avrebbero potuto deportare e uccidere decine di migliaia di nostri connazionali.
Nel Giorno della Memoria vogliamo ribadire - conclude Cenati - l'importanza di una controffensiva ideale, culturale e storica che si richiami all'antifascismo e ai i principi e ai valori sanciti dalla Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza".