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Vittorio Veneto: omaggio a Giuseppe Taffarel

A Vittorio Veneto, domenica 4 marzo, alle ore 18, presso il Teatro da Ponte, omaggio per i 90 anni del vittoriese Giuseppe Taffarel, attore in “Achtung! Banditi” di Lizzani, regista di circa 300 documentari e fotografo. Presentazione, intervista, proiezione di cortometraggi. Seguirà rinfresco. Ingresso libero.

Nel 1942 per coronare il suo sogno di entrare nel mondo del cinema Giuseppe Taffarel lasciò ventenne Vittorio Veneto per recarsi a Roma ed iscriversi all’Accademia d’Arte Drammatica ed al Centro Sperimentale di cinematografia. Studi che dovette abbandonare nel ’43, a seguito dei bombardamenti degli alleati su Roma, e ritornare nel suo paese natio dove partecipò attivamente alla lotta partigiana. I Tedeschi gli incendiarono per rappresaglia la casa di Longhere dove lui viveva con i genitori.

Tornato a Roma alla fine della guerra, fece molta esperienza come attore (recitò tra l’altro in Achtung! Banditi con una giovanissima Lollobrigida), ma assai presto scoprì che la sua vocazione non era fare l’attore, ma il regista, così da poter raccontare, con tecnica documentaristica, l’animo umano e dare spazio alle persone più umili. Infatti, nei suoi documentari sono ben presenti gli stati d’animo ed i pensieri dei protagonisti in quanto Taffarel, con la tecnica dei primi piani, riesce a comunicare con efficacia i sentimenti dei suoi personaggi. Personaggi autentici scelti tra la gente comune che interpretano se stessi e la loro realtà quotidiana.

Tra le opere più importanti del registaTaffarel vanno citate “La croce” (1960, opera prima), “Fazzoletti di Terra” (1963), “Legna da ardere” (1969), “Un alpino della settima” (1969), “La leggenda dell’ultimo Croderes” (1970), “Via Crucis” (1972). Tutti i documentari di Taffarel, compresi quelli realizzati negli anni ’80 per tramissioni RAI come “Sereno Variabile” e “Bella Italia”, sono girati in pellicola, e alcuni di essi hanno avuto riconoscimenti a livello nazionale e internazionale.

Nella serata verranno proiettati alcuni cortometraggi che fotografano la realtà sociale nel Veneto degli anni 60. Essi sono preziosa testimonianza delle umili condizioni di vita della nostra gente, il cui ricordo è stato quasi definitivamente cancellato dal successivo boom economico