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Memoria e Resistenza a Mira

Memoria e Resistenza. L’ANPI di Mira sarà presente con mostre e proiezioni filmiche presso l’oratorio Palazzo dei Leoni, Riviera Silvio Trentin, Mira, dal 22 al 29 gennaio, dalle 9.30 alle 12 - dalle 15 alle 19.

A testimoniare l’inumana violenza dei nazi-fascisti, cui sono stati sottoposti milioni di esseri umani, si metteranno a disposizione delle scolaresche e della cittadinanza disegni e poesie di bambini che hanno vissuto la tragica esperienze del lager, sicuri che il punto di vista della parte più indifesa dell’umanità possa essere particolarmente significativo. Intrecceremo a queste esperienze di sofferenza una mostra che racconta il doloroso e vittorioso percorso delle donne italiane dall’antifascismo del ventennio, ai campi di concentramento, alla Resistenza, ad illustrare la rivolta e la lotta contro l’inumanità, di quell’altra parte del genere umano spesso dimenticata, e che con la Resistenza dà uno straordinario contributo all’affermazione di valori umani che lo stermino negava.

Per dare un miglior servizio alle scuole si invitano alla prenotazione ai numeri sotto indicati:
041-421064 (ore pasti) – cell. 3475135212 - 3351220376- 3400984751
Mail. Margherita.baldan@virgilio.it

Scopo della mostra è di fornire uno strumento didattico e culturale che serva da stimolo per colmare un “vuoto “ di informazione nella memoria storica collettiva, soprattutto alle nuove generazioni.

Il materiale e le visioni filmiche saranno articolate a seconda dell’utenza che visiterà la mostra.

CONTENUTI

• Disegni e poesie dal lager dell'infanzia.
• Proiezioni filmica delle testimonianze dei sopravvissuti dal lager “La città che Hitler regalò agli ebrei”.
• Proiezione filmica” Jona che visse nella balena”.
• Proiezione filmica “La breve vita di Anna Frank”.
• Mostra inedita “La donna nella Resistenza”.
• Proiezione documentario “ Bandite”.
• Proiezione documentario “ Le ragazze della Resistenza”.

Saranno messi a disposizione per presa visione molteplici progetti realizzati dalle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado attuati dagli alunni negli anni precedenti.
Agli insegnanti e alunni, se motivati a proseguire l’argomento, verrà consegnato materiale inerente al tema.

Come precedentemente indicato, alle insegnanti interessate si consiglia di contattare,( ai numeri sotto indicati) l’Anpi di Mira per eventuali visite con gli alunni.

041-421064 ( ore pasti) – cell. 3475135212 - 3351220376 - 3400984751
Mail. Margherita.baldan@virgilio.it


L’OLOCAUSTO VISTO DAGLI OCCHI DELL’INNOCENZA

“ le farfalle non vivono nel ghetto”
Titolo tratto dalla poesia di Mavgit Kovetzovà morta il 4-10-44 ad Auschwitz

Erano in 15.000: non ne sono sopravvissuti nemmeno 100.
Avevano tutti un'età compresa tra i 12 ed i 16 anni.
Terezin fu il maggiore campo di concentramento nazista sul territorio della Cecoslovacchia.
Costruito come transito per gli ebrei che dal Protettorato di Boemia e Moravia venivano deportati verso i campi di sterminio dei territori orientali, dalla sua nascita vi furono deportati 150.000 persone, fra le quali 15.000 bambini. La maggior parte trovò la morte nel ghetto stesso o negli altri campi nazisti.
Non ci sono immagini forti, non ci sono cumuli di scheletri. Ma i quattromila disegni, come le sessantasei poesie di quelle giovani anime strappate alla vita, hanno senza dubbio lo stesso effetto.
Il campo di Terezin proprio perché di transito, è stato uno dei pochi che prevedeva uno spazio per i bambini. Stesse condizioni igieniche, stessa fame, stesse malattie. Proprio come gli adulti.
Stessa Identica sofferenza.
Sotto la guida degli ebrei, adulti, i bambini frequentarono lezioni e parteciparono a molte iniziative culturali. E ci hanno lasciato delle testimonianze per riflettere….

Mostra inedita: “La donna nella Resistenza”

Molti sono stati i compiti assegnati alle donne nelle file partigiane grazie alla maggiore facilità di circolazione per le strade e ad una minore possibilità di venire sottoposte a controlli, cosa che veniva fatta puntualmente sugli uomini.
La donna diventa quindi la staffetta che trasporta ordini, stampa clandestina,armi, medicinali e altro per la lotta partigiana.
La mostra mette anche in evidenza il ruolo della donna combattente, della donna che conquista il diritto di essere protagonista nella nuova vita democratica nelle Repubbliche Partigiane (la prima donna Ministro la si trova nella Repubblica Partigiana dell’Ossola).

Il documentario “Bandite “ restituisce alla storia della Resistenza italiana, quella lotta di liberazione che fu anche espressione di parità e di uguaglianza tra i generi, quel momento in cui le donne escono dal ruolo storico di madre, casalinga e sposa per assumere quello di bandita, clandestina, partigiana. Le donne non furono, come la storiografia ufficiale ci riporta, solo assistenti dei partigiani, cuoche o infermiere, in molte furono guerrigliere pronte ad imbracciare le armi per la liberazione di tutti e tutte. Non solo il recupero di una memoria storica spesso lasciata nell’oblio, ma anche una sua contestualizzazione per l’analisi del presente e come esempio per il rinnovamento sociale e politico del futuro.