In ricordo di Manlio Gelsomini
Il Comitato provinciale Anpi di Viterbo invita alla commemorazione di Manlio Gelsomini, l’"uomo più veloce di Roma", atleta, medico, combattente partigiano tra Roma e il Viterbese, trucidato alle fosse Ardeatine, Medaglia d’oro.
La cerimonia si svolgerà mercoledì 23 luglio alle ore 20,30 all’interno della manifestazione TERZO TEMPO VILLAGE Campo da rugby Sandro Qatrini quartiere Santa Barbara, Viterbo, con la presentazione di Valerio Piccioni.
Velocissima la vita di Manlio Gelsomini (7 novembre 1907 - 24 marzo 1944), dall’atletica alla Resistenza. I cento metri, i titoli regionali, la nazionale, il rugby; e poi la laurea in Medicina e la professione, i successi, la vita che gira a mille. Ma a un certo punto Manlio Gelsomini sterza, va da un’altra parte: l’8 Settembre lui è sulle barricate contro i nazisti e i fascisti.
Da allora nulla sarà come prima. Fino all’epilogo, quel maledetto 24 marzo, alle fosse Ardeatine. Una narrazione densa, in cui si rincorrono passato e presente, ricordi e vita reale, ricostruzioni storiche e ipotesi. Il percorso personale e politico di un giovane, un professionista colto, altruista e atletico che, come altri della sua generazione, la vita, le circostanze e gli ideali trasformarono, suo malgrado, in un eroe, Medaglia d’oro al valor militare alla memoria.
Valerio Piccioni, convinto che lo sport sia un modo per raccontare e scoprire il mondo, prova a farlo sulla “Gazzetta dello Sport”, per cui ha seguito sei Olimpiadi, otto Tour de France e cinque Giri d’Italia.
Nel 1997 ha vinto il premio Saint Vincent per le sue inchieste antidoping. Nel 2000 ha “inventato” la Corsa di Miguel, la gara dedicata al maratoneta-poeta argentino desaparecido Miguel Benancio Sanchez, che raduna ogni anno migliaia di podisti a Roma. Ha scritto Quando giocava Pasolini (Limina, 1996), una biografia sportiva del grande poeta; Mille e un’atletica (Viola, 2005) sulla storia dello stadio Paolo Rosi di Roma; La Rivoluzione di Bikila (con G. Lo Giudice, Bradipolibri, 2010), dedicato al maratoneta etiope che portò l’Africa sulla carta geografica delle Olimpiadi.