Smuraglia: "Il salvataggio di un condannato (in via definitiva), in Parlamento, è una sfida alla magistratura e scontenta i cittadini"
Da anni andiamo dicendo che c'è bisogno di una rigenerazione della politica, proprio perché non vogliamo che cresca l'antipolitica e pensiamo che la “buona” politica costituisca il sale della democrazia.
Invano. Sembra che sia in atto una silenziosa campagna per fare il contrario, favorendo così la cattiva immagine che molti cittadini, purtroppo, hanno di questa politica e di queste istituzioni.
Il salvataggio di un condannato (in via definitiva), in Parlamento, ad opera di un singolare connubio è proprio cosa da non fare, sia perché è una sfida alla Magistratura (qualcuno si ricorda della divisione dei poteri?), sia perché fatto apposta per scontentare i cittadini e favorire i loro risentimenti e i loro (cattivi) pensieri. Noi non accettiamo la cultura del sospetto, ma sono del parere che chi gestisce la cosa pubblica (e dovrebbe farlo, secondo l'art. 54 della Costituzione “Con disciplina e onore”) dovrebbe fare tutto il possibile per non alimentarlo.
Non è così e ce ne dispiace. Mi chiedo quando si capirà che la strada da battere è un'altra, tutta diversa (la “rigenerazione” della politica), se si vuole riconquistare la fiducia dei cittadini e favorire, come sarebbe necessario, la partecipazione.
Carlo Smuraglia
(da ANPInews n. 239 - 21/28 marzo 2017)