"Subito in Toscana un Comitato regionale antifascista"
La costruzione di un comitato che metta insieme istituzioni e organizzazioni impegnate nella difesa della Costituzione e della democrazia; la promozione di una iniziativa regionale capace di mobilitare la Toscana antifascista; un evento a San Rossore nel settembre 2018, in occasione dell'ottantesimo delle leggi razziali che proprio nell'allora tenuta reale vennero firmate; l'attivazione di meccanismi di analisi e conoscenza – anche in collaborazione con università e centri studi – che affianchino l'attività di monitoraggio dei media e del web che da questa estate la Regione Toscana sta portando avanti.
Sono queste le indicazioni emerse dall'incontro che il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha convocato presso la presidenza per discutere della preoccupante crescita di comportamenti e affermazioni che configurano l'apologia di fascismo o la discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Alla riunione, a cui ha partecipato anche la vicepresidente Monica Barni che tra le sue deleghe ha anche le politiche della memoria e la cultura dei diritti umani, c'erano i rappresentanti dell'Istituto Storico della Resistenza, dell'Anpi e dell'Aned.
"Siamo reduci da un'estate in cui anche in Toscana si sono moltiplicati i rigurgiti fascisti, con minacce e intimidazioni e anche le cronache di questi giorni riportano segnali preoccupanti – ha sottolineato Rossi – Per questo sentiamo il bisogno di un impegno più forte da parte delle istituzioni ma anche dei cittadini, consapevoli che la nostra Costituzione si fonda sul lavoro, la democrazia, l'eguaglianza ed è di per sé antifascista. Non basta più limitarsi a qualche comunicato di condanna. Bisogna rispondere, presidiare, reagire. Denunciare quando necessario ma anche studiare bene un fenomeno che non possiamo permetterci di ignorare o trascurare".
Della necessità di mettere in rete tutte le varie iniziative che sono state promosse in questi anni ha parlato la vicepresidente Barni: "E' il momento di fare sistema – ha sottolineato – e allo stesso tempo dobbiamo non essere autoreferenziali, puntando a iniziative che vadano oltre le persone che già sono convinte di certi valori. Dovremo promuovere una grande azione educativa, rivolta alle scuole ma non solo".