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Sulla riforma Cartabia: "Giusto abbreviare i tempi dei processi, sbagliato cancellarli"

Condividiamo l'urgenza e la necessità ravvisate da governo e parlamento nell'intervenire sulla giustizia penale per abbreviare i tempi di celebrazione dei processi, anche indipendentemente dalle pur cogenti indicazioni provenienti dall'Unione Europea.

Preoccupano tuttavia alcuni aspetti della riforma in discussione, a cominciare dalla soluzione dell'improcedibilità dell'Appello e della Cassazione allo scadere rispettivamente dei due anni dalla sentenza di tribunale e dell'anno dalla sentenza di Corte di Appello. Riteniamo quindi fondamentale la discussione in merito, per evitare che le modifiche portino alla cancellazione di una grande mole di processi anche importanti - pensiamo alle morti sul lavoro ad esempio - ponendo i cittadini in condizioni di disparità di fronte alla Giustizia, con possibilità dei più furbi o dei più attrezzati di sfuggire al giudizio penale.

È ragionevole fissare eventuali criteri di priorità per determinate tipologie di processi, per esempio quelli di particolare rilievo sociale, con l'attribuzione di competenze al parlamento per l'individuazione dei criteri generali, ma questo non deve in alcun modo recare pregiudizio né all'obbligatorietà dell'azione penale, perché tutti i processi devono essere portati a termine in base al disposto dell'art. 112 della Costituzione (“Il pubblico ministero ha l'obbligo di esercitare l'azione penale”), né all'autonomia della magistratura. La materia va infatti trattata con cautela, anche perché siamo in una fase ormai pluridecennale in cui il parlamento è in gran parte “diretto” dal governo col sempre più frequente ricorso alla decretazione d'urgenza, come recentemente segnalato dal Presidente della Repubblica.

La lentezza dei processi non si combatte con l'eliminazione drastica di questi ultimi, ma con altri strumenti, fra cui l'efficientamento degli uffici giudiziari mediante una politica di ricorso alla depenalizzazione dei reati meno gravi, il robusto potenziamento degli organici e la creazione di strutture professionalmente qualificate e competenti.

LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI

29 luglio 2021