Enrico Rampinelli
Nell'aprile del 1943 il giovane operaio era stato arruolato nell'Aeronautica. Dopo essere stato ammesso al corso specialisti, fu destinato al centro d'istruzione di Sesto Calende e, di qui, alla scuola aerea di Pisa. Al momento dell'armistizio, l'aviere si trovava ancora nella città toscana. Non esitò a darsi alla macchia. Qualche tempo dopo riuscì ad unirsi ai partigiani ed entrò a far parte del Distaccamento "Gentili e Savoi" della Brigata Garibaldi "Spartaco Lavagnini", impegnata contro i nazifascisti nella provincia di Siena e in quella di Grosseto. Sul finire del giugno del 1944, la sua formazione fu accerchiata dai tedeschi che stavano effettuando un rastrellamento nella zona di Molli e Tegoia (Sovicille). Rampinelli, per dare ai compagni la possibilità di sganciarsi, si piazzò all'unico mitragliatore di cui il gruppo disponeva. Tenne a bada i tedeschi sino a quando non finì le munizioni della sua arma. Ferito, non desistette dal combattimento e si buttò contro il nemico, lanciando le poche bombe a mano che gli erano rimaste. Fu abbattuto da una raffica.