Luigi Crescimbeni
È un operaio Luigi Crescimbeni, ha la licenza di avviamento professionale, ed è attivo nel Fronte della Gioventù del Partito comunista clandestino. Con l'occupazione prende il nome di battaglia “Tre”, organizza le SAP e, su incarico dei responsabili delle squadre di 14 comuni della Bassa bolognese e del CLN locale, prende contatto con il comandante di formazione Renato Tampellini per coordinare l'azione militare.
Nei mesi successivi la Resistenza di pianura si perfeziona anche con i Gruppi di Difesa della Donna; nel dicembre '44 nasce la 2ª Brigata Garibaldi “Paolo”. Il battaglione in cui opera “Tre” viene intitolato ai fratelli Tampellini: Renato, fucilato due mesi prima dalle brigate nere, e Galliano, caduto in combattimento. Crescimbeni affronta i tedeschi anche il 22 aprile 1945, nell'ultima durissima battaglia di San Giorgio di Piano. Le truppe nemiche sono in ritirata a nord est, dirette dalla Bologna liberata verso il Po. Il giorno prima, al Podere Dardi, hanno trucidato otto persone: donne, anziani, giovani e una bambina di nove anni.
Nel dopoguerra Luigi Crescimbeni entra nell'amministrazione pubblica provinciale, è a lungo Segretario del Comitato Provinciale ANPI di Bologna e Presidente della sezione di San Giorgio di Piano. Tra le attività che gli hanno confermato l'affetto e la stima di compagni partigiani, antifascisti e cittadini c'è l'interessamento per il recupero e la tutela del Casone partigiano di San Pietro in Casale.