Gianfranco Bartolini
Commemorandolo nel decennale della scomparsa, l'allora Presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, lo ha definito “un uomo di governo, uno statista delle Regioni, un precursore ante litteram del federalismo”.
Bartolini aveva iniziato a lavorare all'eta di otto anni nella bottega di fabbro del padre e, giovanissimo, aveva cominciato ad interessarsi ai problemi sindacali. Dopo l'8 settembre 1943 era entrato nelle file della Resistenza toscana. Partigiano in una formazione garibaldina, Bartolini si era impegnato nella lotta al nazifascismo sino alla Liberazione. Nel dopoguerra, la vecchia passione per il sindacato l'aveva portato ad impegnarsi nella CGIL, per la quale, dopo essere stato segretario della Commissione Interna delle “Officine Galileo”, dove lavorava, fu responsabile della CdL di Firenze nel 1965.
Ha svolto anche importanti attività istituzionali: assessore a Fiesole, consigliere provinciale a Firenze, dal 1975 vice presidente ed assessore nella Giunta regionale toscana e nel 1983 terzo presidente della Regione Toscana, incarico che assolse, succedendo a Mario Leone di cui era stato il vice, sino al 1990. Gianfranco Bartolini, che nel 1979 era stato eletto nel CC del PCI, dopo il 1990 fu anche vice presidente della Banca Toscana.