Mario e Bruno Durante
Erano figli di Antonio Durante, un ispettore scolastico antifascista che durante il regime era stato costretto a lasciare il suo incarico e l'Abruzzo e a trasferirsi a Roma dove, dopo la Liberazione, avrebbe organizzato il Sindacato della scuola elementare.
Nella Capitale, Antonio Durante aveva cresciuto i suoi tre figli negli ideali di libertà e con essi, dopo l'armistizio, aveva partecipato alla guerra di liberazione. Mario e Bruno, (così come il più giovane Faustino), divennero attivi organizzatori del movimento partigiano nella Marsica. Catturati dalle SS tedesche a Meta di Civitella Roveto (AQ) il 1° maggio 1944, Mario e Bruno furono sottoposti per un mese ad atroci torture; poi i due giovani furono fucilati insieme, nei pressi di Tagliacozzo. I loro corpi non furono mai ritrovati, nonostante le ricerche condotte da Ernesto Nassi che, nel 2005, ne ha scritto su Patria Indipendente.
Sul luogo dove Mario e Bruno Durante furono, presumibilmente, eliminati dai tedeschi, il 24 maggio del 1955 è stata collocata una lapide in loro memoria. Alla solenne cerimonia partecipò anche Umberto Terracini.