Jacopo Dentici
Allorché la famiglia si trasferì in Italia (a Voghera, dove il padre esercitava, come primario chirurgo, presso quell'Ospedale civile), Jacopo, conclusi gli studi liceali al "Grattoni", si era iscritto ai corsi di Fisica dell'Università di Milano. Nel periodo cruciale del 1943, tra la caduta di Mussolini e l'armistizio, il ragazzo incontra Ferruccio Parri. Entra nel CLN di Voghera e poi nel Fronte della Gioventù. Per mesi s'impegna ad accompagnare prigionieri alleati in montagna, a raccogliere e distribuire armi, a mantenere i collegamenti con le formazioni partigiane. Passa poi a Milano, nella segreteria operativa del CVL. È il 7 novembre del 1944 quando, mentre tenta di recuperare della documentazione compromettente, cade nelle mani dei militi della famigerata legione "Muti". I suoi carcerieri tentano di estorcergli informazioni e, al rifiuto di ogni collaborazione, lo consegnano alle SS. A due mesi di detenzione nel carcere di San Vittore, seguono prima il trasferimento nel campo di Bolzano e poi la deportazione a Gusen II (uno dei sottocampi di Mauthausen) dove il ragazzo trova la morte, per le privazioni e i maltrattamenti. Nel dopoguerra, l'Università di Milano gli ha conferito la laurea "honoris causa" alla memoria.