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La lettera a Hitler

Gabriele Nissim, Mondadori (2015), pag.312, Euro 20,00.

Un giorno del 1965, Johanna, una studentessa universitaria tedesca in cerca di un'occupazione a Roma, legge sul “Messaggero” un'inserzione: “Poeta tedesco ricerca segretaria tedesca”. Poco dopo essere stata assunta, il poeta le detta una lunga lettera, in difesa degli ebrei, che sostiene di avere scritto e spedito a Hitler nel 1933, e le chiede di inviarla a centinaia di indirizzi tedeschi, tra cui quelli di alcuni giornali.

Johanna, tornata in Germania, si metterà a indagare sul suo datore di lavoro, ripercorrendo passo passo la vita di Armin T. Wegner, scrittore e strenuo difensore dei diritti umani, riconosciuto dagli armeni come “giusto”, per essere stato uno dei primi a denunciare il dramma del loro popolo: il genocidio del 1915-1916. Lo stesso riconoscimento fu conferito a Wegner nel 1967 in Israele, con un albero nel giardino dei giusti di Yad Vashem, proprio per la lettera al Führer e la denuncia delle leggi antisemite. Poco dopo la pubblicazione della lettera, Wegner fu arrestato dalla Gestapo, imprigionato e torturato. Fu successivamente internato nei campi di concentramento a Orianenburg, Börgemoor e Lichtenburg; rilasciato qualche tempo dopo, si rifugiò a Roma con lo pseudonimo di Percy Eckstein.

Gabriele Nissim, ha ricostruito in queste pagine, anche sulla base delle tante lettere custodite negli archivi di famiglia, la straordinaria vita di Wegner (Elberfeld, 16 ottobre 1886-Roma, 17 maggio 1978).

Gabriele Nissim, giornalista e saggista, ha pubblicato: “Il tribunale del bene. La storia di Moshe Bejski, l'uomo che creò il Giardino dei giusti” (2003), “La bontà insensata. Il segreto degli uomini giusti” (2010).