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La Divisione Perugia

La Divisione Perugia, comandata dal generale Ernesto Chiminello, è situata, all'atto dell'armistizio, nel Kosovo. Fino ai primi giorni dell'ottobre 1943, i reparti si sottopongono a marce forzate nel tentativo di raggiungere e difendere i porti di imbarco sull'Adriatico, di volta in volta indicati dal comando supremo e frequentemente variati per l'impossibilità di approdo delle navi che dovrebbero rimpatriare le truppe. La marcia verso il mare, contrassegnata da continui scontri con i tedeschi, si conclude tragicamente a Porto Edda (Santi Quaranta, Sarandë), dove il generale Chiminello, catturato dai tedeschi, viene fucilato con il suo capo di stato maggiore, il maggiore Sergio Bernardelli, il 4 ottobre, in località Baia Limione. Analoga sorte tocca agli ufficiali che si sono opposti ai tedeschi: il 5 ottobre, tra Sarandë e Kuç, 120-130 di loro vengono mitragliati, zavorrati e poi buttati in mare.

Circa 170 militari della Perugia si salvano dalla cattura e, insieme a quelli di altre unità disperse, costituiscono il battaglione Antonio Gramsci, un'unità profondamente politicizzata, che partecipa alla difesa della cittadina di Berat e a numerose operazioni contro i tedeschi, compiendo sabotaggi, azioni di guerriglia etc. Trasformato, nel tempo, in brigata e poi in divisione, il Gramsci contribuisce liberazione di Tirana e vi può sfilare, al fianco dei partigiani albanesi, il 28 novembre 1944. Agli uomini del battaglione Gramsci viene concesso quindi l'onore di rientrare in Italia – un rimpatrio lento e prolungato, alla fine attuato grazie all'interessamento del sottosegretario alla Difesa, il comunista Mario Palermo – completamente armati, un privilegio raro per soldati già appartenenti a un esercito invasore. Enver Hoxha, comandante dell'esercito di liberazione albanese, poi capo del governo, saluta gli uomini del Gramsci esprimendo la gratitudine dei partigiani albanesi e dell'intero popolo di quello che era stato un paese occupato.

(Informazioni tratte da I. Muraca, I partigiani all'estero: la Resistenza fuori d'Italia, in E. Collotti, R. Sandri, F. Sessi, Dizionario della Resistenza, Torino, Einaudi, 2006, p. 479 ss.; http://www.kuc.altervista.org).