L'isola di Ventotene, nell'arcipelago laziale delle Pontine, è stata uno dei luoghi di confino dell'Italia fascista, forse la località più nota in virtù dell'importanza dei suoi “ospiti”, tra i quali Sandro Pertini, Umberto Terracini, Giorgio Amendola, Lelio Basso, Mauro Scoccimarro, Giuseppe Romita, Luigi Longo, Giovanni Roveda, Pietro Secchia, Camilla Ravera, Giuseppe Di Vittorio, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Curiel, Ilario Tabarri, Pietro Grifone e Alfonso Failla.
L'isola è molto nota anche perché in quel luogo, che il regime fascista sceglie in quanto separato dal resto del paese, i confinati Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni redigono il documento dal titolo Per un'Europa libera e unita. Progetto d'un manifesto, noto come Manifesto di Ventotene. Nel dopoguerra il Manifesto diverrà testo fondamentale per la creazione di un'Europa che sia unione federale di stati democratici e in pace tra loro. È unanimemente ritenuto la carta costitutiva dell'Unione Europea.
Per un approfondimento su Ventotene come località di confino, si rimanda all'articolo di Filomena Gargiulo, Com'era il confino a Ventotene, http://www.anpi.it/articoli/1045/comera-il-confino-a-ventotene.