A Spalato gli uomini della Divisione Bergamo fecero causa comune con i partigiani jugoslavi. La città venne difesa per giorni dagli attacchi delle colonne motorizzate della divisione SS Prinz Eugen, che per passare dovette attendere il rinforzo della 114^ Divisione tedesca. Nel frattempo però alcune unità della nostra Marina poterono salpare alla volta dell'Italia portando in salvo interi reparti con tutto il loro armamento. E mentre i tedeschi facevano intervenire anche la loro aviazione, dalla città i partigiani iugoslavi andavano evacuando un'enorme quantità di materiale bellico col quale armarono poi migliaia di nuove reclute del Maresciallo Tito.
I bombardamenti di rappresaglia provocarono centinaia di vittime negli accampamenti dei militari italiani. Quando la situazione divenne insostenibile, i superstiti uscirono dalla città per raggiungere i partigiani.
Una volta occupata Spalato, il comando della divisione SS Prinz Eugen istituì un tribunale speciale per giudicare gli ufficiali della Divisione Bergamo che avevano collaborato con i partigiani di Tito. Il verdetto fu spietato: il 1° ottobre nei pressi della città vennero fucilati tre generali e 47 ufficiali.
Oggi le loro salme sono accolte a Venezia nel tempio votivo dedicato ai caduti delle due guerre mondiali.