Pane nero
di Miriam Mafai, Ediesse, 2008, pp.304, euro 15,00
È questa la storia delle donne vissute negli anni del “pane nero”, anni che le videro balzare a ruolo di capofamiglia e di “uniche vincitrici” della guerra perduta.
Associazione Nazionale Partigiani d'Italia
di Miriam Mafai, Ediesse, 2008, pp.304, euro 15,00
È questa la storia delle donne vissute negli anni del “pane nero”, anni che le videro balzare a ruolo di capofamiglia e di “uniche vincitrici” della guerra perduta.
di Viscardo Azzi, Mursia, 2010, pp.338, euro 20,00
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, sul fronte Albanese, due divisioni di Fanteria (la “Perugia” e la “Firenze”) si rifiutarono di obbedire all’ordine di consegnare le armi ai tedeschi e di darsi prigionieri.
di Gabriele Hammermann, Il Mulino, 2004, pp.573, euro 28,00
Nel settembre 1943, con il rovesciamento delle alleanze, i militari italiani si ritrovarono avversari degli ex alleati tedeschi. Salvo pochi che accettarono di affiancarsi ai nazisti e confluire nelle file dell’esercito della repubblica di Salò, più di 600mila soldati italiani furono deportati in Germania e poterono rientrare in patria solo dopo la fine della guerra.
Giuseppe Mogavero, Massari Editore, 2002, pp. 262, euro 20,00
Ricostruita la storia della Resistenza a Roma, dal 1943 al 1945, attraverso le epigrafi che nel tempo sono state apposte in varie parti della città. Nella presentazione del libro è ricordato che prima ancora che lotta di partiti e di movimenti politici, quel periodo rappresenta la lotta di persone, di famiglie, di villaggi,di quartieri, di scuole, di fabbriche, di cascine e di gruppi sociali “elementari” (ciascuno con le proprie specificità e le proprie identità).
di Uys Krige, ed. Vallecchi, 1965, pp.280
L’Autore, nato in Sud Africa, viaggiò a lungo in vari paesi europei, alternando l’attività giornalistica e letteraria con svariati mestieri. Durante la seconda guerra mondiale fu corrispondente di guerra in Kenia, in Etiopia e Nord Africa, finché fu fatto prigioniero dai tedeschi nel 1941 e consegnato agli italiani che lo internarono a Sulmona, dove per un anno riuscì a diffondere un giornale clandestino. Nel settembre del 1943 fuggì dal campo e per mesi fu alla macchia sugli Appennini.
a cura di Barbara Bechelloni, Mediascape-Edizioni ANRP, 2009, pp.135, euro 19,00
“Raccogliendo, attraverso delle interviste, la memoria dei protagonisti,si è cercato di ricostruire quella storia scritta dal basso, che è insieme storia e sociologia,perché consente di comprendere l’impatto individuale e collettivo che gli eventi vissuti hanno determinato in un certo contesto sociale; in particolare, abbiamo cercato di mettere a fuoco come l’esperienza drammatica e dolorosa della deportazione e dell’internamento fosse stata vissuta dai protagonisti, dai familiari e dalla popolazione in genere della Sicilia e quali ripercussioni avesse determinato in quella compagine territ