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…ma, fu solo per un attimo

di Franco Bella, Edizioni Joker, Novi Ligure, 2011, pp.490, euro 25,00

Franco Barella (Lupo), classe 1925, partigiano combattente, ha qui raccolto, in più di vent’anni, le testimonianze di un gruppo di protagonisti della guerra di Liberazione (1943-1945): dall’ufficiale pilota al ferroviere, alla staffetta, all’operaia tessile; dall’ufficiale medico, allo studente.

Tanti i nomi in codice: da Fannj a Pucci, a Dinamite, a Billi; da Ciclista a Falco, a Zambo, a Morgan, a Zeta. La  maggiore parte di essi è stata insignita della Croce di Guerra; alcuni partigiani hanno ricevuto anche la Medaglia d’Argento o quella di Bronzo al Valor Militare.

Sandro Pertini: sei condanne, due evasioni

a cura di Vico Faggi, Mondadori-Oscar, 1978, pp.350

Dall’analisi dei documenti riportati in queste pagine (sentenze dei tribunali, rapporti delle questure, anonime “soffiate” degli informatori dell’OVRA, la polizia segreta del fascismo) emergono le vicende di un uomo e quelle di una classe politica. È la vita, nella clandestinità e nell’esilio, in carcere e al confino, di una minoranza, composta di giovani che si sollevarono contro il fascismo, proprio nel momento del suo “fulgore”.

Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza

a cura di Mimmo Franzinelli, Mondadori, 2005, pp.380, euro 18,50

 Questo libro è una fonte autentica per conoscere il profondo degli animi dei combattenti della Resistenza, attraverso i messaggi indirizzati ai familiari nell’imminenza dell’esecuzione o durante il penoso trasferimento verso i campi di sterminio del Reich. Franzinelli ha raccolto le lettere – ciascuna preceduta da una scheda biografica e da una fotografia – di cento partigiani trucidati dai fascisti o dai tedeschi e di quaranta tra oppositori politici ed ebrei deportati.

Ribellarsi è giusto

di Massimo Ottolenghi, Chiarelettere, 2011, pp.121, euro 12,00

"Occorre completare quello che nella rinascita della Liberazione purtroppo è rimasto incompiuto. Non si tratta di mere preoccupazioni giuridiche o tecniche. È in gioco la qualità umana del vostro futuro". (Dall’Appello, pubblicato in apertura del libro)

Una voce alta e forte, quella di Ottolenghi lanciata attraverso un intero secolo. È il grido di un avvocato, classe 1915, ebreo torinese, partigiano assieme ai padri della Costituzione. 

L’Agnese va a morire

di Renata Viganò

Un libro scritto per “non dimenticare che cosa è stata la Resistenza” (la prima edizione di questo classico è del 1949). Un documento di una straordinaria umanità dove la donna, non meno dell’uomo combattente, impressiona per la sua moralità e la sua generosa audacia. Ha scritto Sebastiano Vassalli: “Si ha la sensazione, leggendo, che le Valli di Comacchio, la Romagna, la guerra lontana degli eserciti a poco a poco si riempiano della presenza sempre più grande, titanica di questa donna.

Generazione ribelle

a cura di Mario Avagliano e introduzione di Alessandro Portelli, Einaudi, 2006, pp. 455, euro 24,00

La Resistenza si riprende la parola. E lo fa attraverso la memoria scritta, priva di filtri agiografici e strumentalizzazioni di parte, di quella "generazione ribelle" che tra il 1943 e il 1945 restituì all'Italia la dignità perduta nel ventennio fascista e ristabilì, sia pur per poco tempo, il legame ideale con il Risorgimento.

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