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Il futuro della memoria

Conversazioni con Nedo Fiano, Liliana Segre e Piero Terracina, testimoni della Shoah.

Stefania Consenti, Paoline - Collana Uomini e donne n. 126, 2011, pp. 144, euro 11,50

“Noi abbiamo tenuto vivo l’interesse, la fiammella della conoscenza sulla Shoah, ma il futuro dipende dall’uso che si farà di questa mole di documenti” (Nedo Fiano).
“La lezione del passato diventa paradigma per il riconoscimento dei segnali di devianza nella realtà attuale e richiama il tema della responsabilità. Per questo è importante continuare a parlare di Shoah” (Liliana Segre).

Antifascismo e Resistenza tra i ferrovieri

di Massimo Taborri, ANPI Roma e Lazio, 2011, pp.68

Diversamente da quanto è avvenuto in altri Paesi, la partecipazione dei ferrovieri italiani alla lotta di Liberazione è stata poco studiata. Se si escludono alcune memorie di coloro che abbandonarono gli impianti e si arruolarono in montagna e qualche studio datato, come quello di Edio Vallini del 1964 (“Guerra sulle rotaie”), dedicato alla realtà lombarda.

Roma 1849. Gli stranieri nei giorni della Repubblica

di Brunella Diddi e Stella Sofri, Sellerio, 2011, pp.219, euro 16,00

“Che vi sia stato un tempo in cui Mazzini governò Roma e Garibaldi ne difese le mura, suona come il sogno di un poeta”, scrisse George Macaulay Trevelyan a proposito della Repubblica romana del 1849, raccontandone l’assedio come “il più commovente di tutti gli episodi della storia moderna”. Perché all’appello di quella repubblica risposero non solo i patrioti “italiani” ma anche il vasto, eroico e, per molti aspetti, pittoresco esercito “internazionale” di combattenti, volontari per la libertà che aveva scosso l’Europa nel Quarantotto.

Guerra in Val d’Orcia

Diario 1943-1944

Iris Origo, Le Balze, 2000, pp.304, euro 13,00

Tra il Monte Amiata e il lago Trasimeno, in una zona che fino a qualche decennio fa era dominio della nuda argilla, c’è una grande fattoria dal classico nome toscano, La Foce. Durante l’ultima guerra si aprì ai sofferenti e ai perseguitati: profughi, ribelli, bambini, senza tetto, prigionieri in fuga, ebrei braccati, partigiani feriti. Ospiti pericolosi, da sfamare e da proteggere, accolti dalla famiglia Origo.

La battaglia d’Inghilterra

di Antonio Martelli, Il Mulino, 2011, pp. 341, euro 25,00

Nei cieli d’Inghilterra, Hitler cominciò a perdere la guerra. Per quattro mesi, tra luglio e ottobre 1940, si svolse quella battaglia che, nelle intenzioni dei tedeschi, doveva essere un “blitz”. Contrapposti i due popoli d’Europa “guerrieri”, per eccellenza: britannici contro tedeschi. Hitler voleva annientare l’Inghilterra, per concentrare poi le sue forze contro l’Unione Sovietica.

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