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Fiori rossi al Martinetto. Il processo di Torino: aprile 1944

di Valdo Fusi, Mursia, 1973, pp. 253

Nella vasta letteratura e nella memorialistica sulla Resistenza, “Fiori rossi al Martinetto” è un documento drammatico, un testo di riferimento, soprattutto per il suo tono antiretorico.
“I resistenti, per Fusi, non sono personaggi di Plutarco – avverte Alessandro Galante Garrone nella presentazione del volume – eroi stilizzati tutti d’un pezzo, ma uomini fatti per la pace, per la semplice vita quotidiana, che vincono la paura e l’egoismo per un istintivo senso del dovere”.

Lipari 1929. Fuga dal confino

di Luca Di Vito e Michele Gialdroni, Laterza, 2012, pp. 381, euro 18,00

Dal “Popolo d’Italia” dell’8 settembre 1929: “Nella notte dal 27 al 28 luglio sono evasi da Lipari i confinati ex deputato Emilio Lussu, prof. Carlo Rosselli e Francesco Fausto Nitti”.
Era una notte senza luna quella del 27 luglio 1929; alle 21,30 un motoscafo si avvicina alla costa di Lipari. Con i motori spenti, l’imbarcazione è ancora immersa nell’oscurità quando tre ombre, che hanno eluso la sorveglianza della milizia fascista e dei Carabinieri, la raggiungono a nuoto. E il motoscafo riparte.

Non giuro a Hitler

di Francesco Comina, San Paolo, 2000, pp.116, euro 9,30

Nel panorama della resistenza storica al nazismo, spicca la storia di Josef Mayr-Nusser, nato a Bolzano il 27 dicembre 1910, conosciuto con il diminutivo di “Pepi”. Rimasto orfano di padre, dopo aver frequentato l’Istituto Tecnico Commerciale, lavora come impiegato, prima presso la ditta “Eccel” e, in seguito, presso la “Ammonn”. A 20 anni è chiamato al servizio militare italiano, in Piemonte e poi in Sardegna.
Animatore dell’associazionismo cattolico bolzanino, nel maggio del 1942 sposa Hildegard Scraub; il 1° agosto del 1943 nasce il figlio Albert.

Diplomazia clandestina

di Emilio Lussu, Baldini & Castoldi, 2010, pp.128, euro 15,00

Durante la lotta al fascismo, ci fu una “resistenza prima della Resistenza”. Fu una battaglia quotidiana, fatta non di azioni militari ma di strategia e programmazione politica. Una “diplomazia clandestina” con la quale gli antifascisti italiani cercarono di ricollocare nel panorama delle potenze occidentali il proprio Paese, in previsione della caduta del regime. A questa missione diplomatica, gli esuli italiani scelsero Emilio Lussu, uomo carismatico, eroe della prima guerra mondiale e protagonista di una avventurosa fuga dal confino di Lipari.

Libertà sulla Maiella

di Uys Krige, ed. Vallecchi, 1965, pp.280

L’Autore, nato in Sud Africa, viaggiò a lungo in vari paesi europei, alternando l’attività giornalistica e letteraria con svariati mestieri. Durante la seconda guerra mondiale fu corrispondente di guerra in Kenia, in Etiopia e Nord Africa, finché fu fatto prigioniero dai tedeschi nel 1941 e consegnato agli italiani che lo internarono a Sulmona, dove per un anno riuscì a diffondere un giornale clandestino. Nel settembre del 1943 fuggì dal campo e per mesi fu alla macchia sugli Appennini.

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