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Danza con il secolo

di Stéphane Hessel, Add, 2011, pp.383, euro 19,00

Attraversare un secolo e farlo insieme ai “Grandi della Storia”, questo il destino di Hessel, che con “Indignez vous!” (vedere scheda del 10 gennaio 2011, in “Archivio recensioni”) ha scosso le coscienze del mondo. Alle spalle di quel pamphlet che è diventato un richiamo generazionale e culturale, c’è una vita straordinaria.

L’uomo che sfidò Mussolini dal cielo

di Gino Nebiolo, Rubbettino editore, 2006, pp. XII-300, euro 18,00

Venerdì 11 luglio 1930: tra mezzogiorno e l’una; cielo di Milano; nuvole alte coprono a tratti il sole. A bassa quota appare un piccolo aeroplano grigio-argento, un Farman. Improvvisamente comincia una nevicata di manifestini bianchi, rossi e verdi. I volantini sono intestati “Giustizia e Libertà” e invitano i milanesi a protestare, manifestando il dissenso nei confronti del regime. L’audace pilota è Giovanni Bassanesi.

Il mondo è una prigione

di Guglielmo Petroni, Feltrinelli, 2005, pp.142, euro 7,00

Tra il 3 maggio e il 4 giugno 1944, a Roma, lo scrittore Guglielmo Petroni è arrestato dai nazifascisti e condotto in carcere, dove subisce interrogatori e torture. Finchè, con l’arrivo degli Alleati, è salvato dalla condanna a morte e può fare ritorno a Lucca, sua città natale. Nuovamente libero, affronta il faticoso viaggio verso la Toscana, in preda a una sorta di smarrimento esistenziale e di spaesamento.

Il Giusto che inventò il morbo di K

di Pietro Borromeo, Fermento, 2007, pp.61, euro 4,90

Secondo un proverbio talmudico “Chi salva una vita, è come se avesse salvato il mondo intero”, perché esso sussiste soltanto per merito delle azioni dei Giusti (uomini e donne) che vivono in mezzo a noi, tra le nazioni del mondo. In queste pagine c’è la storia del prof. Giovanni Borromeo (1898-1961), medico, dal mondo ebraico riconosciuto “Giusto” fra le Nazioni, il 2 marzo 2005.

Storia della mia morte

Il volo antifascista su Roma.

Lauro de Bosis, Mancosu, 2002, pp.125, euro 10,33

Cinquant’anni orsono, la sera del 3 ottobre 1931, Lauro de Bosis, giovane generoso, con grande coraggio, compiva un’impresa che si sarebbe conclusa tragicamente, come lui stesso aveva presagito. Con la sola forza dell’ideale e della fede nella libertà, lanciava la sua sfida alla tirannide fascista, realizzando il suo audace volo propagandistico per risvegliare le coscienze degli italiani al culto di quei valori per i quali si erano immolate intere generazioni di patrioti.

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