Bibliografia di Resistenza e Fascismo
Gli anni di Bulow/ Quelli di Bulow
"Gli anni di Bulow", di Cesare De Simone, Mursia 1996, pp.356
"Quelli di Bulow. Cronache della 28a Brigata Garibaldi", di Guido Nozzoli, Editori Riuniti, 2005, pp.263
“Tè tat’é da ciamé Bulow” (Tu ti devi chiamare Bulow). Quello che diventerà uno dei più leggendari nomi di battaglia della Resistenza fu “affibbiato” ad Arrigo Boldrini da un barbiere di Ravenna che si chiamava Michele Pascoli (autodidatta e studioso di storia napoleonica), vecchio antifascista che entrò anche lui nelle file partigiane e finì fucilato dai fascisti.
Il coraggio del NO
di Ugoberto Alfassio Grimaldi, Editrice Amministrazione Provinciale di Pavia, 1981, pp. 414
Nella bibliografia della storia della Resistenza in Italia, c’è una serie di libri pubblicati nel tempo a livello locale, a cura di Comuni e Amministrazioni provinciali, per ricordare figure e fatti legati al territorio. Libri che sono testimonianze dirette per una ricostruzione possibilmente completa e unitaria della storia della guerra di Liberazione nel nostro Paese. Così, alla riscoperta del “libro dimenticato”, vale la pena cominciare da questa raccolta sugli accadimenti e i personaggi della Resistenza nella provincia di Pavia.
La Brigata Rosselli
a cura di Benito Gramola, Gino Rossato Editore, 1997, pp.166
Alla riscoperta del “libro dimenticato”, c’è da ricordare queste pagine sulla “Brigata Rosselli”. Nella prefazione, il prof. Ettore Gallo, presidente emerito della Corte Costituzionale, scrive che la “Rosselli” merita una trattazione particolare dopo quella della Divisione “Vicenza” dove fu inquadrata, perché singolare e drammatica fu l’occasione storica del suo nascere in uno dei settori più tormentati dello schieramento armato della Resistenza veneta.
Don Antonio Vellutini
Lorenzo Bientinesi., Benvenuti e Cavaciocchi-Livorno, 2006, pp.183
Realizzato dalla Provincia di Livorno, il libro ripercorre il tormentato cammino nel territorio livornese del mondo cattolico tra Antifascismo e Resistenza. In questo contesto si inserisce la figura e il ruolo di don Antonio Vellutini con il salvataggio dei ragazzi dell’orfanatrofio di Livorno, avviati alla deportazione. Un attacco aereo, però, fermò il treno che li trasportava alla stazione di Vada. I ragazzi riuscirono a fuggire e a salvarsi per opera di don Vellutini e delle famiglie locali che li accolsero e li nascosero.
La bicicletta nella Resistenza
di Franco Giannantoni e Ibio Paolucci, Edizioni Arterigere, 2010, pp.254, euro 12,00
Durante i seicento giorni della Resistenza in Italia, la bicicletta fu il mezzo più importante per trasportare documenti/stampa clandestina/rapporti e ordini tra le brigate e per coordinare scioperi e agitazioni. In questo libro di storie partigiane, gli Autori hanno raccolto toccanti testimonianze di protagonisti. Alessandro Vaia, combattente nella guerra di Spagna, comandante partigiano nelle Marche e, alla vigilia della Liberazione, membro del Comitato Insurrezionale di Milano, ricorda come, verso la fine del marzo 1945, si scatenarono i grandi scioperi nel triangolo industriale.
Roma durante l’occupazione nazifascista
AA.VV., FrancoAngeli, 2009, pp. 448
In questo volume è raccolta, a cura dell’Istituto romano per la storia d’Italia dal fascismo alla Resistenza, una serie di “Percorsi di ricerca” sulla storia di Roma tra l’8 settembre 1943 e il 4 giugno 1944.
Storie di una staffetta partigiana
di teresa Vergalli, Editori Riuniti, 2004, pp.301, euro 15,00
Nella prefazione, Alessandro Portelli scrive: “Teresa Vergalli è una staffetta partigiana. Una staffetta è una che porta comunicazioni, che mette realtà diverse in contatto. Con questo libro, Teresa Vergalli continua a fare la staffetta, un lavoro che non ha mai smesso da allora: ancora in queste pagine, ci consegna il messaggio della resistenza, e – staffetta fra le generazioni – mette in contatto noi di oggi e di domani con la realtà di quegli anni decisivi e delle stagioni che li hanno preparati.