Bibliografia di Resistenza e Fascismo
Ministri e giornalisti
a cura di Nicola Tranfaglia, Einaudi, 2005, pp.331, euro 23,00
Sono qui raccolti i verbali degli incontri che ebbero luogo tra i ministri fascisti della Cultura Popolare (Alfieri,Pavolini e Polverelli) e i direttori dei quotidiani italiani, negli anni cruciali tra il 1939 e il 1943. Un insieme di documenti con i quali è possibile ricostruire la macchina organizzativa impegnata nell’incessante pianificazione del “consenso” nei confronti del regime.
L’ultima lettera di Benito
Pasquale Chessa e Barbara Raggi, Oscar Mondadori, 2012, pp.226, euro 10,50
“Tanto per cominciare si chiama Clara – precisano gli Autori nella prefazione – non Claretta”. E “lei” si fa chiamare Clara. Mussolini, così, indirizza a Clara (Petacci) le lettere che le scrive durante i seicento giorni di Salò.
Tra il 10 ottobre 1943 e il 18 aprile 1945, le lettere sono 318 (conservate nell’Archivio centrale dello Stato). Dall’esame svolto da Chessa e Raggi emerge una corrispondenza personale, destinata a ricentrare le immagini storiche dei due personaggi e, nel contempo, a “rivedere” molti punti della storia della “repubblica di Mussolini”.
La liberazione a colori – The liberation in colour
di Umberto Gentiloni Silveri, Andrea Di Stefano, Stefano Palermo, Palombi, 2011, pp.80 (in italiano/inglese), euro 15,00
Le foto a colori, raccolte e pubblicate per la prima volta in questo volume, ci permettono di tornare indietro nel tempo, di rivivere momenti di quella giornata, di partecipare alla “felicità” dell’incontro delle Forze Alleate con la popolazione di Roma, restituendoci il significato profondo del 4 giugno 1944: “Una festa di Liberazione, una gioia collettiva per la libertà ritrovata”.
Ciceruacchio - capopolo di Roma
di Claudio Modena e Angelo Brunetti, Mursia, 2011, pp.326, euro 20,00
È la sera del 2 luglio 1849. Ciceruacchio esce da Roma, occupata dalle truppe francesi, attraverso Porta San Giovanni, con i figli Luigi e Lorenzo, di soli tredici anni. Marcia al seguito di Garibaldi verso Venezia, per portare aiuto alla morente Repubblica Veneta. Nel suo animo ancora viva la passione per gli ideali di libertà per cui aveva lottato, ma anche tanta amarezza nel lasciare la sua amata città, la moglie Annetta e gli amici. Non avrebbe mai immaginato che quel viaggio lo avrebbe trasformato in un eroe del nostro Risorgimento.
La mia ombra a Dachau
a cura di Dorothea Heisera, Mursia, 1997, pp.185.
“L’inferno di Dachau/l’ho conosciuto nel sole./Un campo, baracche allineate,/muro di recinzione, un fossato,/filo spinato percorso dalla morte.”
Ultime lettere dalla Resistenza
a cura di Eberhard e Renate Bethge, Claudiana Editrice, 2001, pp. 212
“Dietrich Bonhoeffer Testimone di Cristo tra i suoi fratelli”: è scolpito per la storia su una lapide, nella chiesa del villaggio di Flossemburg.
Bonhoeffer era un teologo luterano antinazista, impiccato dalla Gestapo, il 9 aprile 1945. Suo padre era medico (psichiatra e neurologo); la madre, Paula von Hase, figlia di un cappellano delle corte dell’imperatore e nipote di un noto storico della Chiesa, Karl von Hase. In questo ambiente dell’alta borghesia, nacque Dietrich a Breslavia il 4 febbraio 1906.
Formia tra Fascismo e Democrazia
di Alessia Isernia, Edizioni Odisseo, 2011, pp.215, euro 12,00
Una agile analisi del percorso storico e politico verso la democrazia in una città di provincia (Formia) che, con la sua specifica realtà periferica, risulta esemplificativa del sistema socio-politico del Sud italiano.
L’Autrice (laureata in Storia dei Movimenti e dei Partiti Politici) articola il volume in quattro parti: “Il fascismo a Formia”; “La violenza alleata e nazista lungo la Linea Gustav”; “Il dopoguerra e la ripresa della politica”; “Il 18 aprile 1948”.
Sandro Pertini: sei condanne, due evasioni
a cura di Vico Faggi, Mondadori-Oscar, 1978, pp.350
Dall’analisi dei documenti riportati in queste pagine (sentenze dei tribunali, rapporti delle questure, anonime “soffiate” degli informatori dell’OVRA, la polizia segreta del fascismo) emergono le vicende di un uomo e quelle di una classe politica. È la vita, nella clandestinità e nell’esilio, in carcere e al confino, di una minoranza, composta di giovani che si sollevarono contro il fascismo, proprio nel momento del suo “fulgore”.
Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza
a cura di Mimmo Franzinelli, Mondadori, 2005, pp.380, euro 18,50
Questo libro è una fonte autentica per conoscere il profondo degli animi dei combattenti della Resistenza, attraverso i messaggi indirizzati ai familiari nell’imminenza dell’esecuzione o durante il penoso trasferimento verso i campi di sterminio del Reich. Franzinelli ha raccolto le lettere – ciascuna preceduta da una scheda biografica e da una fotografia – di cento partigiani trucidati dai fascisti o dai tedeschi e di quaranta tra oppositori politici ed ebrei deportati.
Ribellarsi è giusto
di Massimo Ottolenghi, Chiarelettere, 2011, pp.121, euro 12,00
"Occorre completare quello che nella rinascita della Liberazione purtroppo è rimasto incompiuto. Non si tratta di mere preoccupazioni giuridiche o tecniche. È in gioco la qualità umana del vostro futuro". (Dall’Appello, pubblicato in apertura del libro)
Una voce alta e forte, quella di Ottolenghi lanciata attraverso un intero secolo. È il grido di un avvocato, classe 1915, ebreo torinese, partigiano assieme ai padri della Costituzione.